Oggi vorrei parlare della fisica del colore, ovvero di come i colori possano influenzare determinate sensazioni ed emozioni nella nostra mente.
Quando hai ridipinto la parete del salotto ti sei fermato ad indagare se quel rosso suscita le sensazioni corrette?
Nel mio percorso di studi mi sono travata a seguire un corso dedicato interamente alla psicologia del colore, una materia che si da per scontato se non la si conosce.
L’impatto che il colore da sulla mente è fondamentale, e può letteralmente stravolgere l’obiettivo di un progetto se non lo si usa con consapevolezza.
Una macro distinzione si deve fare tra i colori caldi e freddi: i primi tendono ad attivare e stimolare energia nell’ambiente, mentre i secondi rilassano e calmano.
Solo da questa prima precisazione potremmo dire che in un’aula scolastica dipingere la parete dietro alla lavagna di rosso, non solo porterebbe a distogliere i bambini dall’attenzione, ma potrebbe anche agitarli, complicando il lavoro dell’insegnante e riducendo l’apprendimento.
I colori caldi dai rossi agli arancioni ai gialli possono stimolare l’appetito, lo sapevi? Al contrario colori sui verdi e blu non solo riducono l’appetito ma ci fanno apparire gli alimenti con una luce diafana, dando il senso di avariato e meno appetibile: è per questo che al supermercati, ad esempio, nei frighi delle carni, le luci sono rosse, facendo risaltare il colore delle fibre, rendendola all’apparenza più fresca e vendibile.
Nelle zone notte i colori indicati solo quelli dei verdi e dei blu, più rilassanti e indicati a stimolare il sonno.
Chiaramente questo non vuol dire che dobbiamo per forza dipingere tutta la stanza o un’intera parete, ma possiamo inserirli con degli oggetti o dei complementi d’arredo.
Tutta la gamma dei colori neutri non hanno un grande impatto, possono essere usati indistintamente in tutte le stanze, spesso usati per scaldare leggermente l’ambiente e dare un po’ di tono al solito bianco RAL 9010.
Il nero invece, nonostante non sia considerato un colore, se usato in piccole dosi non ha nessun impatto rilevante, ma immaginiamo una stanza completamente nera: ad alcuni potrebbe creare claustrofobia, ad altri invece da il senso di protezione e di avvolgente, andando quasi ad annullare il senso di profondità.